Onda d'urto radiale anti-cellulite
Rimodella la silhouette, contrasta la cellulite, svuota gli adipociti, migliora il funzionamento di microcircolo e sistema linfatico, smobilita tossine, liquidi e contestualmente aumenta il metabolismo e le difese della zona trattata contro i ROS (i radicali liberi appartenenti alle specie reagenti all’ossigeno).
Il principio di azione dell’onda d’urto arriva proprio dal suo nome.
Uno stantuffo in acciaio contenuto all’interno del manipolo, spinto da aria compressa ad alta densità, urta letteralmente contro un puntale anch'esso in acciaio il quale a sua volta, da vita appunto ad un onda meccanico/sonora che si irradia e propaga sotto al tessuto cutaneo, arrivando agli adipociti.
Le membrane degli adipociti rispondono con una temporanea permeabilità facendo entrare vari tipi di macromolecole tra cui anche le fosfolipasi che permettono il catabolismo dei grassi. Per effetto meccanico, i tessuti fibrotizzati si scollano e allentano i loro legami. Vari studi, tra cui quelli di Christ et Al, hanno dimostrato che l’elasticità cutanea migliora del 73% durante un percorso con onda d’urto e, rispettivamente del 95% e 105% nei controlli successivi a tre e sei mesi.
BiWave
Onda d'urto estetica radiale ad alta efficacia
Il principio di azione dell’onda d’urto arriva proprio dal suo nome.
Uno stantuffo in acciaio contenuto all’interno del manipolo, spinto da aria compressa ad alta densità, urta letteralmente contro un puntale anch'esso in acciaio il quale a sua volta, da vita appunto ad un onda meccanico/sonora che si irradia e propaga sotto al tessuto cutaneo, arrivando agli adipociti.
Le membrane degli adipociti rispondono con una temporanea permeabilità facendo entrare vari tipi di macromolecole tra cui anche le fosfolipasi che permettono il catabolismo dei grassi. Per effetto meccanico, i tessuti fibrotizzati si scollano e allentano i loro legami. Vari studi, tra cui quelli di Christ et Al, hanno dimostrato che l’elasticità cutanea migliora del 73% durante un percorso con onda d’urto e, rispettivamente del 95% e 105% nei controlli successivi a tre e sei mesi.